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POZZUOLI

La città di Pozzuoli fu fondata nel 531 a.C. da coloni greci provenienti da Samo, i quali sfuggivano dalla dittatura di Policrate. Chiamarono la città “Dicearchia” cioè “del giusto governo”. A seguito dell’occupazione romana nel 338 a.C., la città cambiò il nome in “Puteoli” cioè “piccoli pozzi” forse per la presenza di numerosi sorgenti di acque termo-minerali. Grazie alla sua posizione, Pozzuoli è stato il porto commerciale più importante dell’Impero romano, Con la nascita del porto di Ostia prima ed il decadimento dell’Impero Romano poi, Pozzuoli cadde velocemente in declino, fino a che la vasta città si ridusse alla piccola rocca del Rione Terra.

 

IL RIONE TERRA

Il Rione Terra è un agglomerato urbano che costituisce il primo nucleo abitativo di Pozzuoli. Abitato fin dal II secolo a.C. si  trova su una piccola altura che permetteva di controllare bene gli arrivi dei nemici provenienti sia dal mare sia dalla terra. Danneggiato a causa del bradisismo degli anni 70 e 80, ha subito restauri durati per anni, ma l’area di interesse archeologico è possibile visitarla dal 2014. Il sito archeologico è molto interessante in quanto da la possibilità di ammirare vari “stratificazioni”

Le culture che si sono succedute hanno costruito le loro botteghe e le loro abitazioni su quelle che un tempo erano le mura romane.

L’esempio più lampante di questo fenomeno è senza dubbio il duomo della città di Pozzuoli, che fu edificato proprio sulle mura del tempio di Augusto. Il duomo, costruito all’epoca della dominazione spagnola, ingloba il tempio di epoca romana, che a sua volta inglobava un tempio di età repubblicana risalente al 194 a.C., che venne già ristrutturato da Silla nel 78 a.C.

LA SOLFATARA

La solfatara di Pozzuoli è uno dei quaranta vulcani che costituiscono i Campi Flegrei; Si tratta di un antico cratere vulcanico ancora attivo ma in stato quiescente che da circa due millenni conserva un’attività di fumarole d’anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo.

La Solfatara rappresenta oggi una valvola di sfogo del magma presente sotto i Campi Flegrei, grazie alla quale si riesce a mantenere una pressione costante dei gas sotterranei.

L’ANFITEATRO FLAVIO

L’Anfiteatro Flavio è il terzo anfiteatro più grande d’Italia dopo il Colosseo di Roma e l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. La sua costruzione, iniziata con Nerone venne completata con Vespasiano [69-79 d.C.]; La struttura poteva contenere più di 20.000 spettatori

I suoi sotterranei, costituiti da tre corridoi e una serie di celle, sono ancora ben conservati, insieme alla struttura dei lucernai, l’aerazione e il complesso sistema di sollevamento delle gabbie con le belve.

IL TEMPIO DI SERAPIDE

Questo meraviglioso sito archeologico, a lungo impropriamente denominato Tempio di Serapide, per il rinvenimento di una statua del dio egizio nel 1750, all’epoca dei primi scavi. è in realtà il Macellum, cioè il mercato pubblico della Puteoli romana. Per le sue dimensioni è il terzo più importante monumento romano di questo tipo.

A livello scientifico, ha rappresentato per alcuni secoli l’indice metrico più prezioso e preciso che si aveva a disposizione per misurare il fenomeno del bradisismo. I fori che si possono notare sulle colonne simbolo del sito stesso, sono stati causati dai litodomi, datteri di mare. Questo dimostra fino a quale altezza Pozzuoli è stata sommersa nel corso dei secoli a causa di questo fenomeno.

CUMA

L’Acopoli di Cuma, con il suo Antro della Sibilla, Il Tempio di Apollo, il Tempio di Giove e la Cripta Romana, è un sito di grande importanza archeologica, fondata del VIII sec. A.C. dai greci provenienti dall’isola di Calcide ed Eubea.

LAGO D’AVERNO

l lago di Averno giace all’interno di un cratere vulcanico spento, nato 4.000 anni fa. Il suo nome deriva dal greco e vuol dire “senza uccelli”. Si narra infatti, che tale assenza fosse dovuta al fatto che le acque del lago esalassero dei particolari gas che non permettessero la vita agli uccelli. Secondo la religione greca e poi romana, era un accesso all’Oltretomba, regno del dio Plutone: per tal motivo, gli inferi romani (l’Ade greco) si chiamano anche Averno e non a caso nella Divina Commedia di Dante Alighieri viene anche descritto come dimora terrestre di Lucifero, l’angelo caduto dal Paradiso.

Anche il poeta Virgilio, nel sesto libro dell’Eneide, colloca vicino a tale lago l’ingresso mistico agli Inferi, dove l’eroe Enea deve recarsi

LAGO LUCRINO

Il nome Lucrino deriva dal latino lucrum (lucro, guadagno, profitto) per gli allevamenti di pesci e soprattutto di ostriche che intorno all’anno 90 a.C. vi aveva installato il senatore romano Sergio Orata, divenendo in breve tempo uno degli uomini più ricchi dell’epoca.

PORTUS JULIUS

Nel 37 a.C., nel corso della guerra navale che vide contrapporsi Ottaviano a Sesto Pompeo, Marco Vipsanio Agrippa a sostegno di Ottaviano installò nel Lago d’Averno e nella parte destra del lago Lucrino un porto militare, Portus Julius. Il Portus Julius ebbe vita breve nel Lucrino, in quanto che il bacino, essendo poco profondo e andando soggetto a insabbiamento, risultò ben presto inadatto alle pesanti navi da guerra. Infatti già nel 12 a.C. la flotta militare imperiale venne trasferita a Miseno.

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